4. Alcuni problemi fondamentali

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Il ragionamento politico non può prescindere da ciò che la gente attualmente pensa, da come essa vive, dalle tradizioni che ci si porta dietro, dai fini cui si tende o dai mezzi che la propria ideologia ritiene utilizzabili. Parrebbe giusto che allo stesso modo non prescindesse da ciò che i progressi scientifici, tecnologici e filosofici mettono a disposizione in quanto a maggiore capacità di comprendere e trasformare la realtà. Invece no.

Purtroppo molti di coloro che si propongono come politici, dunque come persone in grado di rispondere con efficacia alle esigenze di gestione della cosa pubblica, sembra non abbiano alcuna dimestichezza con i nuovi paradigmi proposti dalla scienza e dalla filosofia, o peggio che volontariamente si rifiutino di prenderli in considerazione per mantenere il gioco politico su un livello cui sono abituati e che gli garantisce di tenere meglio sotto controllo il flusso dei votanti.

Questo non significa che anche gli elettori debbano limitarsi a ragionare seguendo pari pari i criteri di pensiero usati dai politici, anzi: proprio gli elettori devono sparigliare il gioco di chi li vorrebbe votanti passivi, reiteratamente disposti a votare nello stesso modo e sempre per la stessa parte, costringendo così chi ci marcia a venire allo scoperto ed aiutando invece coloro che, in ogni schieramente, mettono innanzi tutto la propria coerenza e l'interesse della collettività.

Agli elettori più volenterosi o a quelli più scocciati dalla situazione attuale è dedicata questa e le seguenti parti del sito.

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