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2.3. La Costituzione
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Tra le varie forme possibili di governo(1),
praticamente tutti i Paesi più avanzati dal punto di vista
economico e sociale hanno abbracciato una qualche versione di
democrazia. Vero è che tali Paesi sono la minoranza in un
mondo pieno di Stati retti da capi non proprio liberali né
democratici, in qualche caso chiamati pure presidenti, ma di fatto
dittatori o esponenti di vecchie e nuove aristo-pluto-partitocrazie(2).
Vero è pure che, anche dove più radicata
è la mentalità democratica tra la popolazione, i
governi sembra sentano forte la tentazione di una svolta più
o meno apertamente autoritaria, o mantengono in efficacia leggi ben
poco rispettose dei diritti individuali, come sembra essere il caso
degli Stati Uniti d'America in questo inizio di millennio
(ciò detto con tutto il rispetto per le enormi
capacità dimostrate da questo grande Paese nella difesa dei
principi democratici anche contro le minacce che sono venute dal suo
interno)(3).
Il fatto che i Paesi più ricchi, in
particolare quelli facenti parte del G7, siano delle democrazie ha una
giustificazione non solo nella loro storia, ma anche nei meccanismi che
rendono più facile giocare dei giochi a somma non nulla con
risultati positivi: in democrazia aumenta la fiducia degli attori
economici nei confronti dell'apparato di potere politico e di
conseguenza anche la capacità di elaborare informazioni e di
comunicare della società(4).
Ora, democrazia significa
"governo del popolo", ma la sua essenza non è colta appieno
con questa definizione, incapace di rendere giustizia a
difficoltà e complessità incontrate dalle
società moderne nel renderla attuabile nel contesto di
popolazioni numerose ed eterogenee. Parlare infatti genericamente di
"governo del popolo" significa introdurre una semplificazione che
può prestarsi a mille storture, non ultima la citata pretesa
della dittatura cinese di essere un governo popolare (sic!).
Perché una democrazia funzioni deve
esistere un sistema di regole tali da mettere più persone in
grado di esprimere la loro opinione, confrontarsi e decidere i
provvedimenti da adottare. Alla base di queste regole vi stanno la
necessità della partecipazione al dibattito politico ed il
principio della delega della propria rappresentanza a persone di
fiducia, tramite il voto. La regola che fa da maestra è la
Costituzione, di cui ci occuperemo più estesamente altrove(5).
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NOTE
(1)
Per un discorso sulle forme di governo, vedi alla parte 2.1. (torna
al testo)
(2)
Il discorso è più sempliche se si considera la
definizione di stato di diritto, a questa fattispecie non appartengono
i governi retti da dittatori più o meno dichiarati, vedi
alla parte 2. (torna al testo)
(3)
Dispiace il dover tirare in ballo un argomento così attuale
quanto questo, perché essendo così vicino nel
tempo e risentendo così tanto dell'emotività
suscitata dai fatti di questi giorni può rendere
più arduo un giudizio equo su quel che si vuole qui
comunicare. Ci si ripromette di sostituire quanto prima l'esempio con
un altro meno direttamente legato all'attualità. (torna al testo)
(4)
Se volete scoprire più in dettaglio cosa significa questo vi
invito a leggere la parte 5.6
dedicata alla teoria dei giochi. (torna
al testo)
(5)
Vedi la parte 2 per il
concetto di stato di diritto, la parte 2.3
per la Costituzione. (torna al testo)
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su)
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INFO |
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Ultimo aggiornamento
28 gennaio 2005
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