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sito dedicato ai meccanismi che muovono la politica e che i politici preferirebbero nascondere. A cura di Giovanni Genovesi

2.2. La democrazia

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Tra le varie forme possibili di governo(1), praticamente tutti i Paesi più avanzati dal punto di vista economico e sociale hanno abbracciato una qualche versione di democrazia. Vero è che tali Paesi sono la minoranza in un mondo pieno di Stati retti da capi non proprio liberali né democratici, in qualche caso chiamati pure presidenti, ma di fatto dittatori o esponenti di vecchie e nuove aristo-pluto-partitocrazie(2). Vero è pure che, anche dove più radicata è la mentalità democratica tra la popolazione, i governi sembra sentano forte la tentazione di una svolta più o meno apertamente autoritaria, o mantengono in efficacia leggi ben poco rispettose dei diritti individuali, come sembra essere il caso degli Stati Uniti d'America in questo inizio di millennio (ciò detto con tutto il rispetto per le enormi capacità dimostrate da questo grande Paese nella difesa dei principi democratici anche contro le minacce che sono venute dal suo interno)(3).

Il fatto che i Paesi più ricchi, in particolare quelli facenti parte del G7, siano delle democrazie ha una giustificazione non solo nella loro storia, ma anche nei meccanismi che rendono più facile giocare dei giochi a somma non nulla con risultati positivi: in democrazia aumenta la fiducia degli attori economici nei confronti dell'apparato di potere politico e di conseguenza anche la capacità di elaborare informazioni e di comunicare della società(4).

Ora, democrazia significa "governo del popolo", ma la sua essenza non è colta appieno con questa definizione, incapace di rendere giustizia a difficoltà e complessità incontrate dalle società moderne nel renderla attuabile nel contesto di popolazioni numerose ed eterogenee. Parlare infatti genericamente di "governo del popolo" significa introdurre una semplificazione che può prestarsi a mille storture, non ultima la citata pretesa della dittatura cinese di essere un governo popolare (sic!).

Perché una democrazia funzioni deve esistere un sistema di regole tali da mettere più persone in grado di esprimere la loro opinione, confrontarsi e decidere i provvedimenti da adottare. Alla base di queste regole vi stanno la necessità della partecipazione al dibattito politico ed il principio della delega della propria rappresentanza a persone di fiducia, tramite il voto. La regola che fa da maestra è la Costituzione, di cui ci occuperemo più estesamente altrove(5).

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NOTE
(1) Per un discorso sulle forme di governo, vedi alla parte 2.1. (torna al testo)
(2) Il discorso è più sempliche se si considera la definizione di stato di diritto, a questa fattispecie non appartengono i governi retti da dittatori più o meno dichiarati, vedi alla parte 2. (torna al testo)
(3) Dispiace il dover tirare in ballo un argomento così attuale quanto questo, perché essendo così vicino nel tempo e risentendo così tanto dell'emotività suscitata dai fatti di questi giorni può rendere più arduo un giudizio equo su quel che si vuole qui comunicare. Ci si ripromette di sostituire quanto prima l'esempio con un altro meno direttamente legato all'attualità. (torna al testo)
(4) Se volete scoprire più in dettaglio cosa significa questo vi invito a leggere la parte 5.6 dedicata alla teoria dei giochi. (torna al testo)
(5) Vedi la parte 2 per il concetto di stato di diritto, la parte 2.3 per la Costituzione. (torna al testo)

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Ultimo aggiornamento
28 gennaio 2005

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